Dieci gradi (o “Il valzer del distributore automatico”)
Passeggiava nel ghiaccio della stazione
tipo “Metà dicembre: Milano”,
alle cinque della mattina
un tipo “Metà uomo: un nano”.
Si fermava al distributore automatico per prender qualcosa.
L’occhio si intorpidì “Temperatura interna: (pausa) 10°”.
Rit.:
“Porca troia
è più caldo lì dentro che fuori.
Porca troia
ormai ho pure i geloni.
Come vorrei essere un latte macchiato per stare lì dentro
Vorrei essere un latte macchiato per stare lì dentro”.
Passeggiava nel ghiaccio della stazione
tipo “Metà dicembre: Milano”,
alle cinque della mattina
un tipo “Metà uomo: un nano”.
Si fermò al distributore automatico per qualcosa di caldo
e si svegliò nel corridoio dell’ospedale San Carlo.
Rit.:
“Porca troia
com’è che son finito qui dentro?
Porca troia
com’è che non ricordo più un fico secco?
Volevo diventare un latte macchiato
e son finito seduta stante ricoverato,
volevo diventare un caffè borbone
e son finito in rianimazione,
volevo diventare un tè deteinato
e son finito depressurizzato,
volevo diventare un cappuccio col deca
e son finito lungo dentro una teca. (1496)